Anche se gli analisti possono non essere d'accordo su una definizione di terrorismo, in genere, concordano su quali episodi corrispondono alla descrizione, e l'utilissima Enciclopedia del terrorismo mondiale raccoglie una serie di informazioni su gran parte delle attività terroristiche perpetrare nel corso della storia, soprattutto nel XX secolo. I settantacinque autori che hanno offerto il loro contributo e le quasi duecento voci dell'opera trattano vari argomenti come il terrorismo nell'Impero romano ("Quando [i romani] seminano desolazione la chiamano pace"), la moralità dei bombardamenti di Dresda del 1945, e le tecniche utilizzate dal terrorismo per raccogliere fondi.
Rendendo omaggio alla particolare dipendenza del Medio Oriente da questa brutale forma di violenza politica, quasi la metà dell'opera si occupa di quella regione in epoca moderna. Le voci tendono a essere attendibili pur senza distinzione alcuna; molti autori non hanno svolto un'attività di ricerca sugli argomenti trattati, ma si basano piuttosto sulle fonti secondarie (soprattutto Neil Partrick e Andrew Rathmell, che insieme hanno scritto quasi tutte le voci sul Medio Oriente recente). Alcune decisioni editoriali sono discutibili: "Perché le voci si occupano del terrorismo di Stato libico, iracheno e iraniano ma non di quello siriano?"
Degno di nota è che gli agenti doganali indiani nel gennaio 1997 hanno confiscato le trenta copie di questa Enciclopedia che l'editore aveva inviato in India a causa del "duro trattamento" riservato all'estremismo sikh e alla popolazione del Kashmir. Non solo la censura di una sobria opera di consultazione è stata una reazione bizzarra e patetica da parte del governo indiano, ma leggendo la cosiddetta parte lesiva (pp. 478-481), il sottoscritto non riesce affatto a capire che cosa abbia innescato una reazione simile.