Tauber prosegue il lavoro cominciato nei suoi studi innovativi del 1993, La comparsa dei movimenti arabi e I movimenti arabi nella Prima guerra mondiale (entrambi recensiti in MEQ, nel settembre 1994). Come in questi due volumi, egli stabilisce i fatti che sono alla base del movimento del nazionalismo arabo all'epoca della Prima guerra mondiale. La sua conclusione principale riguarda la sorte del movimento: egli ritiene che siano gli arabi, e non gli occidentali, i responsabili della dispersione dell'unità araba a favore dell'indipendenza libanese, siriana e irachena. Nelle parole dell'autore, "non ci sono le basi per scaricare la colpa della comparsa dei movimenti locali sulle spalle dell'imperialismo europeo. (…) Quando le popolazioni della Mezzaluna fertile hanno dovuto fare una scelta, esse hanno preferito degli stati separati".
L'autore mostra in maniera dettagliata come gli arabi di una regione abbiano sia temuto sia dominato arabi di altre aree geografiche. Ad esempio, alcuni siriani temevano gli Hijazi (residenti dell'odierna Arabia Saudita occidentale) più dei sionisti. E in effetti, re Faysal (re dell'Hijaz) regnò ma non governò durante i suoi due anni a Damasco dal 1918 al 1920. In quel periodo, la società segreta araba Al-Fatat fu "la principale potenza politica" del paese.
Tauber scrive con uno stile laconico e incalzante che caratterizza la maggior parte degli studiosi israeliani e numerose pubblicazioni sul Medio Oriente delle edizioni Frank Cass. La sua eccellente erudizione ha appianato molte persistenti controversie del periodo della Prima guerra mondiale. Attenzione però: questo studio superbo è destinato solo ai lettori più seri.