Cominciando con la premessa che "la prospettiva occidentale non è più adeguata" per capire il processo di sviluppo economico, Berger osserva che gli analisti guardano con maggiore attenzione all'Asia orientale. Egli sostiene che il Giappone e le "quattro tigri" (la Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e Singapore) si sono modernizzate in modo abbastanza diverso dall'Occidente, al punto di costituire un modello alternativo per il processo.
I dieci saggi contenuti nel volume sono efficaci e riescono mirabilmente a centrare la tesi di Berger. Il lungo capitolo di Gustav Papanek fornisce un profilo straordinariamente chiaro del cambiamento economico nei cinque paesi capitalisti dell'Asia orientale. Egli arguisce che le politiche economiche sono state "importanti al pari dei fattori culturali per spiegare questa grossa crescita". Lucian W. Pye in poche pagine riesce efficacemente a individuare i tratti politici dei cinque paesi. Jan Swyngedouw offre una valutazione agile e stimolante del ruolo del cristianesimo. E secondo Kyong-Dong Kim sono state delle "forze irrazionali molto insolite" a fornire fino a ora l'impeto per lo sviluppo della Corea del Sud.
L'emergere di questi paesi sviluppati dell'Asia orientale ha confuso le acque teoriche rendendo ancora più difficile individuare i fattori che hanno contribuito alla modernizzazione. Allo stesso tempo, la strabiliante varietà di questi fattori rende meno probabile che gli analisti si soffermino su qualche causa superficiale – come il cristianesimo, la razza bianca o la democrazia – e che ravvisino erroneamente in essa la chiave di ciò.