Gran parte delle opere di consultazione recensite in queste pagine presenta delle voci irrelate che riducono la loro importanza. Al contrario, questo Dizionario (più precisamente un'enciclopedia) è un modello di distribuzione ponderata. Qualunque sia l'argomento – la Germania, la Nato, l'intelligence e lo spionaggio – si può contare sulla presenza dei temi più importanti. Ma soprattutto le definizioni sono chiare e pertinenti e il dizionario si legge come un'opera scritta per gli umani e non per i computer.
Purtroppo, il fattore umano costituisce altresì la debolezza del Dizionario poiché questo volume è politicamente distorto. I politici in voga a sinistra sono trattati con i guanti gialli (Jimmy Carter è elogiato essendo "molto rispettato" per i suoi anni trascorsi alla Casa Bianca) mentre quelli impopolari a sinistra sono trattati assai più duramente (Richard Nixon è definito "un anticomunista virulento" e Dean Risk è disapprovato per la sua posizione a favore della guerra in Vietnam "rovinando in tal modo la sua popolarità e credibilità personale" al punto che nessuna "istituzione importante" lo volle ed egli dovette accontentarsi di un posto all'Università della Georgia). Su questa falsariga, Shafritz e gli altri definiscono l'Olp e il Fronte popolare per la liberazione della Palestina di George Habash dei gruppi di "guerriglia", mentre l'Irgun di Begin e lo Stern di Shamir sono descritti come "terroristi".
Questo genere di pregiudizi politici impregna il Dizionario, rendendo pressoché inutilizzabile quello che altrimenti sarebbe un volume eccellente. In effetti, c'è qualcosa di particolarmente riprovevole che riguarda il tentativo degli autori di promuovere il loro programma politico sotto la copertura di un'opera di consultazione.