Il conflitto arabo-israeliano è iniziato un secolo fa con la pubblicazione quasi simultanea di due volumetti: Lo Stato ebraico (Der Judenstaat) di Theodor Herzl (1896), un saggio sulla sovranità ebraica, e La madre delle città (ossia la Mecca) di 'Abd ar-Rahman al-Kawakibi's Umm al-Qura, opera che è un'affermazione della superiorità araba. In modo caratteristico, l'Enciclopedia storica contiene delle voci che riguardano Herzl e il suo libro, ma non c'è nulla a proposito di Kawakibi o su quasi ogni altro pensatore arabo, per quanto concerne l'argomento. In altre parole, come molte trattazioni su questo soggetto, l'Enciclopedia storica si occupa più della parte israeliana del conflitto che di quella araba. All'Iraq è dedicata solo una mezza pagina, alla Siria un terzo di pagina; al contrario, le voci che riguardano l'Hotel King David di Gerusalemme e la moschea di Al-Aqsa occupano undici pagine e mezza, il massacro della moschea di Al-Aqsa dell'ottobre 1990 riempie ventuno pagine e mezza e Gerusalemme stessa ne occupa sei. Anche all'America del Nord è attribuita troppa importanza, con il Canada che riempie quattro pagine e la Gran Bretagna solo una. Al segretario di Stato James Baker è dedicato il doppio dello spazio riservato a Gamal Abdel Nasser; Ronald Reagan occupa undici pagine e mezza, Mikhail Gorbaciov potrebbe non essere mai esistito.
Irregolarità nella lunghezza della trattazione a parte, l'Enciclopedia storica è un'eccelsa opera di consultazione grazie alla qualità delle voci costantemente accurate, laconiche e imparziali. Le notizie biografiche di attori meno conosciuti (Elyakim Rubinstein, 'Amr Musa, Joseph Sisco) sono di grande utilità, mentre gli articoli lunghi e istruttivi di David Wurmser su ognuna delle guerre arabo-israeliane meritano una menzione speciale, da considerare come modelli per le voci dell'enciclopedia.