Basandosi su un precedente studio che reca un titolo simile, Shaikh dipinge l'Islam come un movimento politico che ha conquistato la gente nel mondo. Nato musulmano in India nel 1928 e così fervente nella sua fede da arrivare a uccidere tre uomini non-musulmani nelle rivolte del 1947, Shaikh ha abiurato l'Islam ed è diventato un portavoce di spicco contro di esso. L'autore considera l'Islam come una forma d'imperialismo arabo, un imperialismo che a suo dire è molto più durevole della variante britannica: se quest'ultima ha richiesto l'uso delle armi per continuare a esistere, non è così per il primo. Piuttosto, esso si è perpetuato conquistando l'animo delle popolazioni.
Come parecchi dei polemisti antimusulmani, Shaikh indugia sulla carriera del Profeta Maometto, cercando le incoerenze (la sua attitudine verso la libertà religiosa prima e dopo essere arrivato al potere) e il lato sgradevole (la rappresentazione islamica del paradiso mostra che, nell'Islam, "la gratificazione sessuale è l'obiettivo ultimo della vita"). Shaikh va al di là delle altre critiche rilevando che il Corano descrive Maometto come superiore a Dio e anche "il solo Dio"; da ciò egli arriva alla conclusione che "l'Islam è maomettismo". Lo scopo di questa religione, egli ritiene, è "l'Islam inventato per glorificare l'Arabia". E lo schema ha funzionato, recando "dignità imperiale agli arabi", subordinando il gran numero di convertiti non-arabi e i loro discendenti alla "egemonia culturale araba" e rendendoli alleati permanenti della causa araba. Come egli dice in modo caustico, ogni musulmano che non è arabo è "trasformato in una falena, ansiosa di cremarsi nella fiamma dell'imperialismo arabo".
Shaikh vive in Gran Bretagna dal 1956; egli considera i suoi scritti, che gli sono valsi una ventina di fatwe che pendono sopra di lui, come il suo modo di espiare per i tre omicidi commessi cinquant'anni prima. A differenza di Rushdie, Shaikh vive alla luce del sole ("Tutti conoscono il mio indirizzo") e alla domanda se egli si aspetta di essere ucciso, replica così: "Voglio morire onorevolmente".
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Aggiornamento del 25 novembre 2006: La cattiva notizia è che Anwar Shaikh è morto oggi. La buona notizia è che è morto in pace.