"Quasi nessuno aveva fatto attenzione agli sciiti prima della rivoluzione iraniana del 1979". Com'è vera questa affermazione. Ma noi tutti abbiamo recuperato da allora. Halm, un'autorità in materia di religione e di storia sciita all'Università di Tübingen, ha redatto un breve e autorevole resoconto su questo argomento, un manualetto elementare per chi, specialisti e non, ha bisogno di avere informazioni su questo tema. La prima parte del testo racconta la storia dei dodici imam, la seconda spiega alcuni dei costumi religiosi sciiti e la terza parte narra la storia da quando l'ultimo imam fu occultato nel 873 d.C.
Come si addice a uno studio, L'Islam sciita non contiene delle sorprese, ma delle considerazioni sulla storia recente. Halm ravvisa nei conflitti con l'Occidente "i germi di attitudini fortemente anti-occidentali della rivoluzione islamica del 1979. Queste attitudini non si possono spiegare sulla base dell'Islam tradizionale, in generale, né della tradizione sciita, in particolare". Egli mostra come Khomeini e i suoi adepti abbiano innestato un'ideologia di tipo occidentale nella loro cultura e arguisce che l'Ayatollah "ha rivoluzionato non solo lo Stato iraniano, ma anche lo sciismo tradizionale".
Un cavillo: anche se è intitolato L'Islam sciita, il libro si occupa di fatto solo dei Duodecimani [o Imamiti, N.d.T.] dell'Iran, dell'Iraq e del Libano. Nel volume non si parla della setta degli Assassini dell'Iran, degli zaiditi dello Yemen, dei bohra indiani, e di molti altri gruppi (anche se bisogna dire che l'autore se ne è occupato in uno studio del 1991 intitolato Sciismo, pubblicato dalla Edinburgh University Press).