Nel 1989, i media iraniani definirono la proiezione a Istanbul del film blasfemo di Martin Scorsese, L'ultima tentazione di Cristo, un complotto "ordito dall'arroganza mondiale e dal sionismo internazionale" e subito dopo i fondamentalisti musulmani e cristiani protestarono contro la proiezione del film. Dieci anni più tardi, il "Tribunale della Shari'a del Regno Unito" condannò a morte Terrence McNally per la sua opera teatrale diffamatoria su Gesù, Corpus Christi, e di nuovo i fedeli delle due confessioni religiose protestarono insieme fuori dal teatro. L'uomo che emise l'editto, Omar Bakri Muhammad, commentò che "La Chiesa d'Inghilterra ha dimenticato l'onore della Vergine Maria e di Gesù". Dei gruppi musulmani protestarono anche quando al Brooklyn Museum fu allestita una mostra oscena sulla Vergine Maria.
Che cosa succede? Gli islamisti hanno una falsa figura religiosa? No: a partire dal Corano, Gesù ha sempre avuto un posto speciale nella pietà musulmana, come Khalidi (docente di arabo all'Università di Cambridge) mostra nel suo studio esemplare, Un musulmano di nome Gesù. Infatti, lui parla anche di un "vangelo musulmano" che, sebbene neghi categoricamente la divinità di 'Isa ibn Maryam gli conferisce un posto d'onore come profeta. I 303 brani che Khalidi traduce e commenta da un'ampia gamma di fonti (hadith, belle lettere, opere mistiche, etc.) corroborano in modo convincente la sua tesi che "nell'habitat musulmano, Gesù diventa un oggetto di immensa devozione, riverenza e amore". In un saggio introduttivo, Khalidi traccia le origini del "vangelo musulmano" e conclude osservando che questa storia interreligiosa offre delle lezioni per un'epoca come la nostra, quando le tensioni tra cristiani e musulmani dilagano. Gli autori cristiani e britannici dei bei dieci capitoli di Islamic Interpretations of Christianity hanno trattato il loro argomento decisamente con meno diletto. Il volume si occupa allo stesso modo dell'epoca premoderna quanto di quella moderna: in entrambe, si rileva che la visione islamica del cristianesimo e dei cristiani è piuttosto rigida. Il Corano è assai più ben disposto verso un cristianesimo ideale (aperto all'Islam) di quello esistente; la letteratura hadith attribuisce ai cristiani un'inferiorità sociale e religiosa; la letteratura giuridica crea una distinzione binaria che contrappone i musulmani ai non-musulmani che non è "mai" stata intaccata; anche Jalal ad-Din Rumi, il poeta preferito dagli americani inclini al misticismo, dimostra di essere meno comprensivo e più dogmatico di quel che loro pensano. In epoca moderna, l'atteggiamento aggressivo tenuto da Sayyid Qutb verso i cristiani è stato come una "rottura radicale" con il tradizionale Islam sunnita; e se si possono ravvisare dei comportamenti illuminati fra i musulmani britannici verso il cristianesimo, la maggior parte delle opinioni espresse rientra in "una più vecchia tradizione di polemica anticristiana".
C'è un lungo cammino da percorrere prima che i fedeli di queste due religioni possano raggiungere la maturità delle relazioni giudaico-cristiane.