Due libri su Farrakhan e la Nazione dell'Islam si completano utilmente l'un l'altro. Magida, un giornalista della stampa ebraica americana, scava nella vita di Farrakhan e mette l'accento sulle sue relazioni tortuose con gli ebrei. Gardell, un docente svedese di teologia, approfondisce l'aspetto religioso della Nazione dell'Islam. Anche se entrambi i volumi hanno delle pecche importanti, in parte perché vanno troppo lontano nel tentativo di essere equi verso Farrakhan, entrambi forniscono un'immagine più dettagliata e attendibile rispetto a quella disponibile in precedenza.
Come il titolo suggerisce, Magida struttura la sua narrazione intorno alla biografia di Farrakhan, raccontando della sua infanzia a Boston, del suo successo come artista di spettacolo, di come sia entrato a far parte della Nazione dell'Islam, della sua competizione con Malcolm X, del suo coinvolgimento nell'assassinio di Malcolm e della sua delusione per non essere riuscito ad assumere la leadership della Nazione dell'Islam dopo la morte di Elijah Muhammad nel febbraio 1975. Farrakhan si è poi sentito sempre più estraneo man mano che il movimento si orientava rapidamente verso l'Islam sunnita; nel novembre 1977, egli finì per annunciare la rinascita della Nazione dell'Islam. Da allora, egli è stato il teologo supremo dell'organizzazione, l'amministratore e il portavoce. Magida passa in rassegna alcuni dei documenti di Farrakhan nel corso degli anni successivi (ad esempio, i suoi tentativi di corteggiare i tradizionali leader afroamericani) concentrando principalmente la sua attenzione sulle complesse relazioni con gli ebrei. Oltre ai famosi commenti antisemiti (l'ebraismo è "una sporca religione", Farrakhan mostra altresì il tipico fascino antisemita per le cose ebraiche (per esempio, l'organizzazione della Marcia di un milione di uomini sulla falsariga di un'espiazione come quella dello Yom Kippur).
L'impressionante ricerca di Gardell conduce a un racconto più ricco e più sottile sulla Nazione dell'Islam e su Farrakhan. Analizzando gli scritti del movimento e molte altre cose attinenti a esso (come i legami con l'Fbi, con Muammar Gheddafi e con i musicisti rap), l'autore confeziona un resoconto molto approfondito. Lo studio si occupa in modo utile di molte altre branche della Nazione dell'Islam tra cui la Lost Found Nation of Islam, la Five Percent Nation of Islam e la Ansaaru Allah Community. Ecco dove scoprire il tentativo della Nazione dell'Islam di muoversi in direzione dell'Islam tradizionale, i suoi legami con i neonazisti americani e la sfida lanciata alle chiese cristiane afro-americane. Il libro di Gardell è molto insolito per un aspetto in particolare: nonostante l'autore abbia delle idee molto strane e tendenziose (a suo dire, Reagan aveva pianificato "una guerra contro la Libia" nel 1986; Farrakhan non è un antisemita; un'amante di Elijah Muhammad era la "sua unica moglie islamica"; la sommossa di Rodney King del 1992 fu "la rivolta più cruenta del XX secolo"), egli non distorce l'evidenza ma offre scrupolosamente delle informazioni che confutano direttamente i suoi stessi argomenti. La maggior parte dei lettori di In nome di Elijah Muhammad avrà voglia di leggere lo studio per i fatti contenuti, pur mantenendo una certa distanza dalle conclusioni di Gardell.